Roberto Capucci (born December 2, 1930 in Rome, Italy) is an Italian fashion designer. He created unusual, sculpted dresses in original materials, bewitched the fashion world and has, since his debut, been featured in shows representing most talented and renowned designers. Roberto Capucci is considered one of the most important designers of the 20th century. BiographyRoberto Capucci was born in Rome on 2 December 1930 and attended art school and Accademia di Belle Arti. In 1950 he opened his first atelier in via Sistina in Rome and in 1951, for the first time, he showed his creations at Giovanni Battista Giorgini’s Villa in Florence. Giorgini is considered the talent scout of “Italian High Fashion”, the inventor of the “Made in Italy”. In 1952, he participated at the first historic show at the Sala Bianca of Palazzo Pitti in Florence, together with other designers such as Vincenzo Ferdinandi, the Sartoria Antonelli, the Atelier Carosa, and sixteen sportswear companies and boutiques. At only 26 years old, Roberto Capucci became an important Italian fashion designer, and was particularly appreciated by Christian Dior who considered him the best designer of the Italian fashion In 1958 he created the “Linea a Scatola” (Box Line), a real revolution artistically and stylistically, for which he received the Boston Fashion Award (Filene’s Young Talent Design Award) in 1958 as the best creator of fashion along with Pierre Cardin and James Galanos. In 1961, he showed at Paris fashion shows and in 1962, his atelier at n°4mme rue Cambon in Paris. In 1968 he returned to Italy to his atelier at via Gregoriana in Rome, where he showed his collections during the fashion calendar organized by the Camera Nazionale dell’Alta Moda(National Chamber of Italian high fashion) and, in the same year, he drew costumes for Silvana Mangano and Terence Stamp for Pier Paolo Pasolini’s movie Teorema. In July 1970, he showed for the first time his work in a museum in Romem at the Nymphaeum of Museo di Arte Etrusca at Villa Giulia, with a collection that revolutionized the tradition of fashion, with models wearing low-heeled boots, no make up and natural hair. It was since then he began the big experimentation of fashion: with the inclusion of decorative, rigid and structural elements, in a mix of rich and poor material, precious fabrics, stones and straw. In 1980 Capucci left the Camera Nazionale della Moda (National Chamber of Italian high fashion) and decided to show the collections as an artist and only when he was ready, ignoring all fashion calendars and institutions deadlines. With the exhibition “Roberto Capucci l’Arte Nella Moda - Volume, Colore e Metodo” in 1990 at Palazzo Strozzi in Florence, he started to exhibit his works in the most important museum of the world, including Kunsthistorisches Museum (Vienna), Nordiska Museet (Stockholm), Puskin Museum (Moscow), Museum of Art of Philadelphia, Reggia di Venaria Reale (Turin). In 1995 he was invited to present his creations at the International Exhibition of Visual Arts at the Venice Biennale. For the occasion, he presented 12 'Fabric Architectures' inspired by semi-precious stones and made specifically for this occasion. In 2005, with the Associazione Civita, he founded the Fondazione Roberto Capucci to preserve his archive of 439 historical dresses, 500 signed illustrations, 22.000 original draws, a full press release and a large photo and media library. In 2007 the Roberto Capucci Foundation Museum opened in the Villa Bardini in Florence, where exhibitions and intense teaching activity are organized. In 2010 he collaborated with artists Maurizio Martusciello and Mattia Casalegno in the audiovisual installation 'Il Gesto Sospeso', commissioned by FENDI and premiered at the Hadrian Temple for the Rome Fashion Week. In April 2012, in collaboration with the Associazione Moda e Modi of Milan, Capucci initiated in Milan the competition “Roberto Capucci per i giovani designer. Oltre (a)gli abiti – il design prende una nuova piega”(Roberto Capucci for young designers. In addition to clothes, the tribute of young designers concerns objects and furnishings.) which lasted for one year and ended in April 2013. BiografiaRoberto Capucci nasce a Roma il 2 dicembre 1930. Frequenta il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti dove studia con i maestri Mazzacurati, Avenali e de Libero. Nel 1950 apre in via Sistina il suo primo atelier e nel 1951 presenta per la prima volta le sue creazioni presso la residenza del marchese Giovanni Battista Giorgini a Firenze, imprenditore e inventore della moda italiana. Partecipa nel 1952, insieme ad altri stilisti quali Vincenzo Ferdinandi, la Sartoria Antonelli, l'atelier Carosa, e sedici ditte di sportwear e boutique alla prima storica sfilata presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze. A soli 26 anni è un designer della moda italiana, particolarmente apprezzato da Christian Dior, che lo definì pubblicamente in un'intervista a Vogue «il miglior creatore della moda italiana», per l'assoluta originalità delle sue creazioni. Nel 1958 crea la Linea a scatola, autentica rivoluzione dal punto di vista tecnico e stilistico. Per questa proposta innovativa il 17 settembre 1958 riceve a Boston l'Oscar della Moda - Filene's Young Talent Design Award - quale migliore creatore di moda insieme a Pierre Cardin e James Galanos, Nel 1961 viene accolto in modo entusiastico della critica francese per le sfilate parigine nel calendario della Chambre Syndacale de la Mode che lo portano ad aprire nel 1962 un suo atelier al n. 4 di Rue Cambon a Parigi, ricevendo critiche positive da parte della stampa e l'onore di essere il primo artista italiano a cui sia stato chiesto di "firmare" un prodotto. Il 1968 vede il suo definitivo rientro in Italia, a Roma, nell'atelier di via Gregoriana; dove presenta le sue collezioni nel calendario della moda organizzato dalla Camera nazionale della moda italiana e, nello stesso anno, disegna i costumi di Silvana Mangano e di Terence Stamp per il film Teorema di Pier Paolo Pasolini. Nel luglio del 1970 presenta per la prima volta il suo lavoro in un museo, a Roma nel ninfeo del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, con una collezione che rivoluziona la tradizione delle sfilate, con modelle che indossano stivali con tacco basso, senza trucco e con i capelli al naturale. Inizia in questi anni la grande sperimentazione del Maestro, con l'inserimento nelle collezioni di elementi decorativi rigidi e strutturali, materia ricca e povera, tessuti pregiati, sassi e paglia. Nel 1980 Capucci si dimette dalla Camera nazionale della moda italiana e decide di presentare le sue collezioni come personali d'artista, realizzandole senza seguire né scadenze né calendari. Nel 1986 l'Arena di Verona lo chiama a ideare i costumi per le 'sacerdotesse' della Norma, in omaggio alla Callas. La sua stagione espositiva inizia nel 1990 con la mostra Roberto Capucci l'Arte Nella Moda - Volume, Colore e Metodo in Palazzo Strozzi a Firenze e viene accolto con grandi elogi sia dalla critica, sia dal pubblico nei musei più importanti del mondo, tra cui il Kunsthistorisches Museum (Vienna), il Nordiska Museet (Stoccolma), il Museo Puškin delle belle arti (Mosca), il Philadelphia Museum of Art, la Reggia di Venaria Reale (Torino). Nel 1995 viene invitato a presentare le sue creazioni all'Esposizione Internazionale di Arti Visive alla Biennale di Venezia, nell'edizione del Centenario della Biennale (1895-1995). Per l'occasione presenta 12 ‘Architetture in Tessuto’ ispirate alle pietre semipreziose e realizzate appositamente per quest'occasione. Nel 2005, con l'Associazione Civita, crea la Fondazione Roberto Capucci con lo scopo di preservare il suo archivio che consta di 439 abiti storici, 500 illustrazioni firmate, 22.000 disegni originali, una rassegna stampa completa e una vasta fototeca e mediateca. Nel 2007 apre nella Villa Bardini di Firenze il Museo della Fondazione Roberto Capucci, all'interno del quale vengono organizzate mostre e un'intensa attività didattica. Nell'aprile 2012, in collaborazione con l'Associazione Moda e Modi di Milano, viene lanciato il Concorso “Roberto Capucci per i giovani designer. Oltre agli abiti, l'omaggio dei giovani designer riguarda l'oggettistica e l'arredamento. Si conclude nell'aprile 2013 con la premiazione a Palazzo Reale di Milano dei 3 vincitori e con la mostra/evento presso Palazzo Morando. Prendendo spunto da 8 'abiti-scultura' di uno dei maestri della moda italiana, ed in particolare dalle sue ben note tecniche sartoriali del plissé e delle linee architettoniche delle sue creazioni, designers freelance e studenti delle scuole di moda tra i 18 e 35 anni, sono stati invitati con questo bando a proporre le proprie idee, riunendo così in un progetto unico talenti da diversi rami della creatività italiana ed internazionale: da oggetti di design ad accessori moda, da gioielli ad abiti-scultura in materiale non convenzionale(come carta, plastica e simili) e pattern di tessuti, il concorso ha visto più di 600 iscritti, oltre all'Italia, dagli USA, dal Sud America, Asia, Europa Centrale e dell’Est Nel luglio del 2018 l’Istituto Luce Cinecittà presenta in anteprima mondiale, alla sala Fellini di Cinecittà, il docufilm televisivo La moda proibita: Roberto Capucci e il futuro dell'alta moda” di Ottavio Rosati. "Per sette anni - rivela Ottavio Rosati - abbiamo seguito Capucci nei suoi numerosi viaggi in Europa in giro per musei e mostre. Ho capito subito che non avevo a che fare con uno stilista come gli altri, che costruisce un impero economico con gli abiti. Capucci stesso dice: 'Dovevo decidere se diventare ricchissimo o essere me stesso'.
Roberto Capucci è considerato e riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi designer del XX secolo. Ha vestito personaggi del mondo dello spettacolo, dell'aristocrazia e del jet set internazionale. Tra i suoi abiti più famosi, quello indossato da Rita Levi-Montalcini in occasione del conferimento del Premio Nobel per la medicina del 1986, pare che la scienziata fosse un po' a disagio per la coda ma lui le disse: "Sarete l'unica donna a ritirare il premio e dovete essere la regina della serata". Tra le decine di cataloghi e libri dedicati a Capucci, "Lo scultore della Seta" di Gian Luca Bauzano (Marsilio, 2019) è quello che traccia in modo sintetico ed efficace il percorso della sua vita e del suo lavoro. Dichiara di avere un solo vizio: spendere denaro in abbigliamento: possiede 42 cappotti in lana i Casentino di tutti i colori.
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December 2023
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